COP27 : emergenze senza fatti concreti.

 La 27° Conferenza delle Parti (COP27) della Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici si è tenuta a Sharm el-Sheikh, in Egitto, dal 6 al 18 novembre 2022.


Si è parlato di clima, dei cambiamenti climatici.
Del degrado ambientale mondiale provocato da 8 miliardi di persone (alcune consumano troppo, altre troppo poco, ma tutte consumano ed impattano) non si è parlato: il tema "siamo diventati tanti per questo pianeta" (se a qualcuno non piace la parola "sovrappopolazione") non è stato toccato.


(...) si è mantenuto l’impegno di contenere le temperature entro +1,5 gradi (che comunque probabilmente sforeremo) ma le azioni intraprese per abbassare le emissioni sono insufficienti.

I Paesi economicamente più sviluppati non hanno infatti preso un impegno concreto per uscire davvero dall’era dei combustibili fossili, dall’oil and gas per intenderci. 

Anzi, quelli ospitanti come l’Egitto hanno perfino guadagnato nuovi contratti e assicurazioni di poter ancora sfruttare il gas


Dal sito: https://www.lasvolta.it/4528/cop27-la-cura-per-il-pianeta-malato-e-ancora-lontana

e dal sito: https://www.focus.it/amp/ambiente/ecologia/cop27-un-traguardo-e-molte-promesse-mancate


Si chiede la riduzione (phase down) ma non l'eliminazione (phase out) dell'uso del carbone ma soltanto di esso e non degli altri combustibili fossili (petrolio e gas) nonostante la richiesta arrivata da oltre 80 Paesi, a partire da India ed Europa. 

Si chiede l'eliminazione dei sussidi ai combustibili fossili ma solo di quelli "inefficienti", e da nessuna parte si menziona l'impegno a raggiungere un picco nelle emissioni entro il 2025, come richiesto dagli scienziati dell'IPCC.


Loss and damage

Per la prima volta infatti l’assemblea plenaria ha deciso per l’istituzione di un fondo per i ristori delle perdite e dei danni del cambiamento climatico. Non era scontato: la pressione degli attivisti e dei leader dei Paesi meno abbienti ha portato a casa questo successo su cui si è giocata buona parte della conferenza. Non sono state definite ancora questioni chiare su “chi paga e chi riceve”, ma si è dato il via al processo 

che passerà per l’istituzione di un Comitato transitorio il quale dovrà preparare un progetto da presentare alla prossima Cop28 nel 2023 per l’avvio operativo del fondo.

Interessante è notare che la maggioranza dei membri di questo Comitato (14 su 24) saranno rappresentati di Paesi insulari e africani, tra quelli più concretamente oggi impattati dalla crisi.

A mio avviso è anche interessante che sono proprio i paesi più poveri ( i meno impattanti nelle emissioni)  a subire i maggiori danni del cambiamento climatico.

Mi ricorda le parole del Papa e vari politici che dicono che "non è il numero di persone, ma i consumi esagerati che vanno fatti calare" (come se le due cose non possono andare di pari passo) , e questo fatto 

guarda caso "discolpa" i paesi più poveri che 

guarda caso sono anche i più colpiti dai cambiamenti climatici.

Casualità? Forse.


(...) Chiave è anche un altro concetto: in questo contesto rientrerà sempre di più anche la questione dei migranti climatici che, avvertono i paesi più colpiti, 

di questo passo potrebbero diventare 1 miliardo entro metà secolo.


Entro metà secolo vuol dire entro i prossimi 30 anni.

E qui in Italia si vuole aumentare la natalità

così in altri paesi europei

(in USA non so)

e non si fa nulla per far calare le nascite altrove, anzi si dice che queste persone fanno figli perchè non sono egoiste come noi e

possono arrivare qui così ci pagano le pensioni (ma quando anche lì , si spera, faranno meno figli cosa si farà? Anche loro affronteranno l'invecchiamento della popolazione, da dove importeranno loro i giovani, ammesso che servano sempre più giovani visto che l'IA sostituisce sempre più l'uomo? 

Si deve cambiare modello economico così da non avere bisogno di aumento nascite).

Le nascite maggiori sono nei paesi poveri: si deve fare qualcosa. Ma non perchè sono loro (questione "razziale"), ma perchè lì sono tante.

E in Italia e altrove non si devono incentivare le nascite. Siamo in emergenza, ma non di culle vuote

bensì di degrado ambientale mondiale (non solo di cambiamenti climatici)

e sociale.

(...) le pressioni legate alla crisi energetica e i conflitti non hanno permesso un road map chiara per liberarci dal fossile e al contrario hanno rimarcato l’intenzione di voler puntare a esempio sul gas come energia di transizione, agevolando ancora accordi economici fra grandi potenze e a esempio Africa (vedi Egitto), tutte basate sul gas.


Nemmeno i paesi poveri sono "non colpevoli".

Anche loro sfruttano risorse, devastano, inquinano dove e come possono.

Non c'è il povero buono e il ricco cattivo: è una favola: siamo tutti esseri umani, impattiamo tanto sull'ambiente, è anche il numero di persone che va contenuto.

A livello mondiale.

Concludo riportando anche il non senso dell'intera vicenda COP27: ci si riunisce per parlare di emissioni, e poi solo per raggiungere coi voli aerei il posto si fanno emissioni esagerate. Avrebbero potuto (forse) vedersi online

ci sono emissioni lo stesso (ogni nostra azione inquina, chi più chi meno)

ma magari meno pesanti.

Dal sito:  https://www.ilfattoquotidiano.it/in-edicola/articoli/2022/11/15/meloni-ma-non-solo-i-voli-di-stato-vuoti-e-inquinanti-per-cop27/6873536/

La nostra premier ha viaggiato su un Airbus da 120 posti. "Jet Dei Ricchi"  ha fatto le pulci alle delegazioni internazionali dei quasi 200 paesi presenti in Egitto: il sito ne ha tracciati una parte, 23, poco più di un decimo. L’impatto ecologico è stato di circa 1477,7, tra andata e ritorno. 

Un cittadino medio UE ne emette 2,85 tonnellate in un anno per i suoi trasporti.

Un pò come i gala di beneficienza dove (non so se sempre) sono più i soldi spesi per organizzare e per partecipare che non quelli raccolti.

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