Negare che anche il numero di persone conta.
https://www.kodami.it/linchiesta-di-equalia-in-due-allevamenti-di-lidl-in-spagna-fermate-quellorrore/
Le immagini dell’investigazione sotto copertura condotta nel corso del 2021 e 2022 nelle due strutture situate una in Andalusia e l’altra in Catalogna parlano chiaro.
Crudeltà, abusi, barbarie:
è uno scenario dell’orrore quello che hanno ripreso le telecamere della ong Equalia in due allevamenti di polli da carne appartenenti a fornitori della Lidl in Spagna.
Perchè esistono gli allevamenti intensivi? Perchè siamo 8 miliardi e, anche se non consumiamo e sprechiamo anche tutti allo stesso modo, bisogna comunque massificare e massimizzare anche la produzione di cibo.
Se si arriva a queste cose è evidente anche anche il nostro numero impatta
1) sull'ambiente
2) su come produciamo cibo, quindi sfruttiamo e impoveriamo i terreni, togliamo foreste, maltrattiamo gli animali.
Eppure ci sono articoli anche di quotidiani come "La nuova bussola quotidiana" (cattolico) che negano e anzi deridono coloro che sostengono che anche (non solo) il numero impatta, addirittura ci dicono di stare attenti a queste persone.
Ma il mondo non è sovrappopolato, semplicemente i neo-malthusiani stanno imponendo regole immotivate e pretestuose (su agricoltura, energia, alimentazione) per impedire lo sviluppo e diminuire la popolazione. Sono costoro che dobbiamo temere.
https://lanuovabq.it/it/8-miliardi-di-persone-e-ci-sarebbe-ancora-molto-spazio
N.B. i gruppi non sono omogenei. Al loro interno si trovano vari sottogruppi, quindi può darsi che qualcuno sostenga che sia sufficiente far calare la popolazione e possiamo continuare a sprecare e usare energie sporche come vogliamo. Può darsi anche che alcuni puntino questa idea sul tema "razziale": siccome sono i più poveri del mondo ad avere tante nascite, limitiamo loro... e noi possiamo continuare a sprecare .
Ma non tutti nel gruppo sostengono ciò.
Invece quotidiani come "La bussola quotidiana" pretendono di definire l'intero gruppo prendendo solo un suo sottogruppo .
No.
Ci sono anche coloro che, come la sottoscritta, ritengono che
1) sia giusto passare a energie pulite
2) sia giusto non sprecare, nessuno.
I punti 1 e 2 anche se fossimo 10 mila in tutto il mondo. Sono cose giuste, belle.
3) pur con tutta l'innovazione tecnologica e la massimizzazione nelle produzioni eccetera, se non si interviene anche per fare calare la popolazione umana (con poche nascite mondiali visto che si vive di più) non se ne verrà a capo.
Anche.
Le 3 cose vanno insieme.
La 3 non esclude le altre 2.
Invece per quotidiani come "La bussola quotidiana" (e chi come lui) sono sufficienti i punti 1 e 2.
Sottolineano in particolare il punto 2, che i paesi ricchi sono spreconi e i più ricchi del mondo lo sono ancor più, inutile dunque prendersela coi paesi poveri: un americano consuma come 10 (per dire) nigeriani poveri.
Invece dovrebbero dire: 1 nigeriano povero con 10 figli consuma (se ci riesce) più di 1 nigeriano povero: e se un giorno anche loro potranno consumare più sarà un disastro.
Il punto 3 nemmeno lo vedono. Però all'interno dei loro discorsi di solito dicono anche che
Non c’è alcun pericolo di una crescita fuori controllo della popolazione perché già la metà dei paesi nel mondo registra un tasso di fecondità più basso del livello di sostituzione
Quindi la crescita della popolazione è qualcosa che prendono in considerazione. Non si limitano a dire "bene che cresciamo all'infinito", ma "comunque stiamo rallentando".
crescita della popolazione nei paesi poveri mette a rischio il raggiungimento nel 2030 degli obiettivi di sviluppo sostenibile, secondo quanto scritto nella famosa Agenda 2030; e le nazioni più ricche presentano livelli di produzione e consumo insostenibili.
Quindi l’obiettivo è chiaro: rallentare quanto possibile la crescita della popolazione e impedire l’aumento del reddito pro capite, soprattutto nei paesi ricchi. Cioè siamo ancora alla riproposizione delle vecchie teorie malthusiane già smentite mille volte dalla storia.
Peraltro, proprio la storia dei Paesi sviluppati indica che le cose funzionano all’opposto di ciò che pensa l’ONU: i tassi di fecondità tendono a diminuire con lo sviluppo e non viceversa, come vorrebbero invece le politiche di sviluppo sostenibile.
Ecco che tornano sul concetto: guardate che "comunque le nascite stanno calando" .
Comunque in Agenda 2030 e nei discorsi dei vari personaggi in politica eccetera si dice che
lo sviluppo , l'educazione e l'emancipazione specialmente femminile portano alle meno nascite:
perchè "La bussola quotidiana" qui sostiene che invece dicono il contrario (cioè che con lo sviluppo aumentano le nascite)?
Specifico una cosa: ci vuole tempo affinchè con sviluppo, più soldi , istruzione eccetera anche i paesi poveri facciano pochi (non semplicemente meno) figli:
lo si è visto anche in Italia con i baby boom nel corso del 1900.
Inoltre, con lo sviluppo migliorano anche le condizioni ambientali che, nei paesi industrializzati, sono molto migliori oggi rispetto al periodo pre-rivoluzione industriale.
Sì : abbiamo mezzi e modi di produzione meno impattanti rispetto al periodo pre-rivoluzione industriale, ma 1 miliardo lo abbiamo raggiunto nel corso del 1800.
Oggi siamo 8 miliardi.
Ditemi: a casa accendete 10 lampadine a incandescenza. Le sostituite con le LED, ma ne mettete 10 mila in crescita: avete vanificato il fatto che le LED consumano meno.
Così con la popolazione:
forse 8 miliardi sono ancora sostenibili (anche se dubito) , ma un limite lo vogliamo riconoscere?
Il fatto che loro stessi scrivano che "comunque stiamo calando" mi fa (se non altro) ben sperare che anche per loro un limite ci deve pur essere, anche nel numero.
Ma non lo abbiamo ancora raggiunto per loro.
Pensare invece di sconfiggere la povertà eliminando – o non facendo nascere – i poveri è una illusione.
Non mi risulta che ONU, politici eccetera che vedono questo problema abbiamo detto ciò:
parlano di aiutare lo sviluppo nei paesi poveri, istruzione, emancipazione, permettere loro un maggior accesso alle risorse, eccetera, e contenere la popolazione:
il contenimento della popolazione (con poche nascite) va di pari passo a sostenibilità e sviluppo.
Anzi, visto che "La bussola quotidiana" in questo articolo parla di ONU , francamente all'ONU sento più che altro dire "nel 2050 saremo 10 miliardi" eccetera come fosse una fatalità, non li vedo "correre" negli interventi.
Infine, un corollario dell’approccio dell’ONU – che demonizza il ciclo produzione-consumo – è che anche lo sviluppo dei Paesi poveri va rigidamente limitato, o semplicemente impedito.
Come ho già scritto sopra, non mi risulta.
«La rapida crescita della popolazione rende più difficile sradicare la povertà, combattere la fame e la malnutrizione e aumentare la copertura dei sistemi sanitari e di istruzione», ha testimoniato il sottosegretario generale dell’Onu per gli Affari economici e sociali, Liu Zhenmin.
"La rapida crescita della popolazione rende più difficile...." :
è vero. Rende più difficile queste cose. Non vuol dire "non far nascere più poveri", ma meno, contenere la popolazione.
E' ben diverso!
Idem in tutto il mondo anche per la sostenibilità ambientale.
oggi le politiche neo-malthusiane si concentrano sul cambiamento della realtà. Cioè: se la realtà dimostra che si può produrre abbondante cibo non solo per 8 miliardi di persone ma anche per dieci e più; se si possono produrre molte più risorse di quelle necessarie; se è possibile avere energia sufficiente per un numero crescente di persone e a costi sempre più bassi; se grazie allo sviluppo è possibile realizzare e rendere disponibili tecnologie sempre meno inquinanti; allora si cambiano le regole della realtà.
Così si è cominciato a demonizzare prima l’uso delle biotecnologie in agricoltura, poi anche l’agricoltura tradizionale, spingendo come le
biologica e biodinamica, ovvero tipologie a bassa resa e a costi più elevati. Si è poi passati ad accusare gli allevamenti di eccessivo inquinamento e di
Insomma i neo-malthusiani vogliono la rivincita truccando le carte.
Sì: con le tecnologie si è riusciti a produrre cibo per miliardi di persone, Malthus errò ai tempi sul numero, ma il concetto non era errato.
Abbiamo prodotto di più ma
1) ino a che punto si potrà produrre? Quanti possiamo diventare?
2) che impatto avrà questo sul pianeta?
3) che impatto sta già avendo? Basta fare qualche ricerca e lo si vede.
https://www.tpi.it/ambiente/wwf-a-natale-mettici-il-cuore-campagna-adozioni-20221122952450/
Un altro dato sconvolgente mostra che nel 2020 la massa di tutti i manufatti artificiali realizzati dall’uomo ha superato la biomassa naturale, cioè la massa di tutti gli organismi viventi, dalle sequoie ai miliardi di microbi che vivono in ogni manciata di terreno, superando oltre mille miliardi di tonnellate.
https://www.ilmessaggero.it/AMP/economia/news/spesa_italiani_fiducia_istat-7075485.html
Veniamo sempre monitorati nei consumi da ISTAT e chi ci dice che il vero problema è che consumiamo troppo,
non anche il numero!
https://www.tpi.it/ambiente/mondiali-qatar-inquinamento-desalinizzazione-emissioni-
20221125953844/
https://milano.corriere.it/notizie/cronaca/22_novembre_27/natale-i-mercatini-piu-belli-in-lombardia-la-fuga-per-lo-shopping-a-un-ora-da-milano-716fccfc-7a7d-43f4-a765-a7e3cbe0dxlk_amp.shtml
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