COP15 : accordo non vincolante e frasi generiche.


Dal 7 al 19 dicembre 2022 a Montreal si è avuta la Cop 15.


 https://www.ilfattoquotidiano.it/2022/12/19/biodiversita-accordo-con-luci-e-ombre-30-di-terre-e-mari-da-proteggere-entro-il-2030-ma-disparita-tra-fondi-necessari-e-stanziamenti/6911078/amp/


📖📖  quindicesima conferenza della Convenzione per la Biodiversità (Cbd), la Cop15 presieduta dalla Cina ma svoltasi con due anni di ritardo (causa Covid) a Montreal, in Canada, si chiude con l’accordo di rendere area protetta il 30% delle terre e delle acque al 2030


stanziare 30 miliardi di dollari all’anno per aiutare i paesi in via di sviluppo nella tutela della natura 

e di risanare il 30% degli ecosistemi degradati, dimezzando il rischio legato ai pesticidi. Insomma il cosiddetto obiettivo 30X30. 

Si punta anche a una riforma dei sussidi dannosi per l’ambiente che potrebbe fornire altri 500 miliardi di dollari. 


l’accordo Montreal-Kunming non è legalmente vincolante


spaccatura tra Paesi poveri e ricchi


Alcuni paesi di Africa, Asia e Sud America chiedevano la creazione di un nuovo fondo per la biodiversità, proprio sulla scia di quanto è avvenuto di recente alla Cop 27 di Sharm El-Sheik. 

Un fondo che fosse separato dal principale meccanismo di finanziamento della biodiversità delle Nazioni Unite, ossia la Global environment facility (Gef), i maggiori destinatari sono Cina, Brasile, Indonesia, India e Messico, alcuni tra i Paesi che ospitano le più grandi foreste pluviali al mondo. 

L’accordo, invece, si è limitato a 25 miliardi di dollari all’anno per i Paesi in via di sviluppo entro il 2025 e 30 miliardi all’anno al 2030, anche se non è chiaro in che modo a chi e in che modo arriveranno. 

Tutte risorse, però, interne al Gef, per cui si prevede di raccogliere 200 miliardi l’anno entro il 2030. 


nessuno dei 20 target fissati a Aichi nel 2010 è stato raggiunto e l’allarme lanciato dall’Ipbes (Intergovernmental Science-Policy Platform on Biodiversity and Ecosystem Services), il panel degli scienziati delle Nazioni Unite, secondo cui – entro i prossimi decenni – potremo dover dire addio a circa un milione di specie, tra varietà di piante, mammiferi come i lemuri o la tigre del Bengala, insetti, rane, uccelli, serpenti e salmoni, squali, leoni marini e altri animali acquatici. 

governi dovranno mostrare i loro progressi nel raggiungimento degli obiettivi con piani nazionali 

Ursula von der Leyen, ha parlato di “risultato storico”. “comunità globale ha ora una tabella di marcia per proteggere e ripristinare la natura”.  📖📖


Critiche tra gli altri da Greenpeace e WWF

 che ritengono che sono state date solo delle linee guida e troppa libertà è stata lasciata agli Stati 

e inoltre non si sa come verranno utilizzati questi soldi che comunque non sono molti.


📖📖  Se non verranno adottate a livello nazionale politiche per la riduzione dell’impronta ecologica di produzione e consumo – spiega l’associazione – i target dell’accordo non saranno sufficienti .  📖📖


1. Ursula von der leyen parla di risultato storico : Ma se è un accordo non vincolante!

È inoltre si sono dette frasi generiche senza dire effettivamente il Come ridurre l'impronta ecologica per salvare la biodiversità.

Ovviamente la prima cosa fondamentale a mancare è il calo demografico necessario: tutte le altre misure seguono.

2. Nemmeno Greenpeace e WWF però parlano del necessario calo della popolazione umana con poche nascite visto che si vive di più ,

che questa deve essere la base di qualunque cambiamento :

tutte le altre sono solo parole:

 dare miliardi ai paesi poveri perché (casualmente) i disastri climatici e ambientali provocati in gran parte dei paesi ricchi ricadono di più sui paesi poveri /

ridurre l'impronta ecologica (come? Usando le energie pulite e ? Si riduce un minimo ma comunque si impatta) / eccetera.

 Nessuno parla del necessario calo della popolazione umana nemmeno le grandi associazioni nemmeno i grandi organismi internazionali.



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